Introduzione a LEONARDI BIGOLLI PISANI
Liber Abbaci, edidit E. Giusti adiuvante P. d'Alessandro,
Firenze: Olschki, 2020
Veniamo ora al gruppo di manoscritti
CDEKOU, che
contengono solo gli ultimi capitoli dell'opera, da noi collazionati
soltanto per saggi. Si notano un certo numero di omissioni comuni a
questi codici e ad
α, che suggeriscono che essi
siano stemmaticamente vicini.
Tra le pi
ù
rilevanti segnaliamo quelle che seguono:
(§ 14.219)
Incipit pars de inventione radicum binomiorum et
recisorum. Si vis invenire radicem alicuius binomii, studeas
dividere maius nomen in duas partes, quarum una multiplicata per
aliam faciat quartam partem quadrati minoris nominis;
(§ 15.38)
inde secundus numerus, qui sit AG; ex quo etiam auferatur;
(§ 15.39)
ad GB; quare multiplicatio BD primi in GB quartum est
sicut multiplicatio AD secundi in DG;
(§ 15.57)
erit multiplicatio AB in GB;
(§ 15.63)
GA ita BG ad;
(§ 15.94)
notus, eritque proportio noti DF ad ignotum FE, sicut AC
noti ad C;
(§ 15.408)
Adde utrique parti radicem 10 censuum: erunt census et
radix 10 censuum;
(§ 15.456)
minus 200, que provenit ex FE in EC, idest;
(§ 15.457)
in punctum D et in duo inequalia;
(§ 15.629)
Quare si superficies AC.
Abbiamo qui una stretta concordanza tra
CDE (e per
quanto
è
possibile giudicare
U), che contengono il testo dei
capitoli
13 e
14 in una forma pressoch
é
identica. In particolare,
C ed
E
coincidono anche per quanto riguarda gli altri trattati in essi
contenuti. Limitando la nostra descrizione al solo
Liber
Abbaci, tutti e quattro i codici cominciano con la seconda parte di
(14.10) e continuano con i capitoli
14 e 15, seguiti da alcune proposizioni miscellanee e dall'inizio del
capitolo 14.
CDE hanno anche in comune alcune
lacune, le pi
ù
ampie delle quali sono i testi (16)-(28), (30)-(38) e (60)-(61) del
capitolo 14. Da notare anche che nella parte finale del capitolo 15
una seconda mano di
C corregge sistematicamente il
segno
“
et
”
che in vari altri manoscritti
è
scambiato per un 2, mentre
D ed
E
hanno la lezione corretta.
Si deve d'altra parte osservare che quattro brevi passi del capitolo
14, omessi negli altri codici della famiglia
α,
sono invece presenti in
C e nei manoscritti
correlati:
(§ 14.168)
quadrato linee DB equalis,
(§ 14.178)
minus radice radicis de 15,
(§ 14.218)
et sic studeas facere in similibus, e
(§ 14.257)
cum sint numerus tertii.
Per quanto riguarda
U, esso mostra alcune
significative concordanze con
CDE, quali l'omissione
di
et GB est superfluum in
(§ 15.38)
e di
ad numerum AD, ita DB in
(§ 15.39)
, comuni solo a questi codici. Ma ovviamente i dati su
U
sono troppo frammentari per poter trarre conclusioni di qualche
sicurezza.